curiosità stroriche padovane  1°

IL BOMBARDAMENTO DEL 1509

Dalla storia risulta che una sola volta Padova venne bombardata dalle artiglierie e questo avvenne durante l'assedio del 1509; e dopo per quattro secoli non sentì più il rombo del cannone, salvo che le bombe aeree di triste memoria del 1917-18 che tutti ricordano Massimiliano d'Austria che faceva parte della famigerata Lega di Cambrai contro la Repubblica Veneta, assediò Padova e con numerosa artiglieria la bombardò.

Alcuni proiettili che caddero sulla città quattrocento e diciassette anni fa si conservano anche oggi nel nostro Ospedale militare in Via S. Giovanni di Verdara, allora convento. Un altro grosso proiettile di chilogrammi 71 si conserva nel nostro Museo e venne trovato nella fossa lungo i bastioni tra Porta Savonarola e Codalunga. In quel tempo non tutte le palle da cannone erano di ferro, ve n'erano anche di pietra lavorate a scalpello da provetti operai che davano loro una perfetta rotondità.

Le artiglierie che sparavano contro la città erano di diversi calibri, tra i quali, un cannone chiamato Petriero di Massimiliano che lanciava palle di pietra da chili 40, e che dopo la ritirata dell'esercito imperiale rimase in potere dei veneziani e trovasi tutt'ora nell'arsenale di Venezia.

Molti furono i colpi sparati contro la città, dicesi diecimila, ma i danni avvennero solo vicino alle mura e non nel centro, perché i proiettili a distanza perdevano ogni loro effetto e quindi nell'interno della città non si ebbe che qualche scalfittura e lievi intaccature ai muri. Un altro proiettile esiste ancora confitto nel fabbricato dell'Ospedale militare e precisamente sul muro esterno dove era a quel tempo la biblioteca dei frati.

La palla partita da una bocca da fuoco che probabilmente era collocata fuori Porta Savonarola colpì lo stipite di una finestra e guastò un poco il muro. Nel 1839 venne posta colà un'epigrafe ora guasta e che si legge a fatica. Anche la Repubblica Veneta aveva qui collocate numerose artiglierie con ottimi bombardieri e con molte munizioni, le quali poste in buone posizioni di tiro sui bastioni cooperarono assai alla sconfitta di Massimiliano.

 

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Ignazio Sommer (Merzio)